É iniziato, il primo di novembre del 2012, il Laboratorio di Pasta Fresca del Sud Italia in Fusionart Multiespacio (calle Juan Giner 5, Valencia, a Benimaclet).
Ecco il "reportage" della prima lezione, durante la quale Enrico, con molta pazienza, è riuscito a farci preparare orecchiette, maccheroncini e tria.
Innanzitutto, gli ingredienti: solo acqua e farina (noi avevamo quella di farro, quella integrale e quella semi-integrale). Poi serviranno un coltello non seghettato, una ciotola grande, un piano di legno abbastanza grande, un mattarello, un bastoncino di ferro (possibilmente non rotondo ma quadrato) tipo quelli che si usano per gli spiedini (li trovate anche dal ferramenta).
Ecco il "reportage" della prima lezione, durante la quale Enrico, con molta pazienza, è riuscito a farci preparare orecchiette, maccheroncini e tria.
Innanzitutto, gli ingredienti: solo acqua e farina (noi avevamo quella di farro, quella integrale e quella semi-integrale). Poi serviranno un coltello non seghettato, una ciotola grande, un piano di legno abbastanza grande, un mattarello, un bastoncino di ferro (possibilmente non rotondo ma quadrato) tipo quelli che si usano per gli spiedini (li trovate anche dal ferramenta).
Iniziamo con la farina: due pugni di farina per persona, più o meno, e abbiamo visto che dipende molto dalla misura della mano di ognuno! Abbiamo usato fin dall'inizio due tipi di farina diversi, e abbiamo inziato a mischiarli nella ciotola. Poi abbiamo iniziato ad aggiungere l'acqua, ma poco a poco, cercando la giusta proporzione tra gli ingredienti: la pasta non deve essere nè troppo dura, nè troppo molle, nè troppo appiccicosa...
Raggiunta la consistenza adatta, possiamo iniziare a lavorare la pasta sul ripiano di legno. In questa foto potete vedere (se vi sforzate un po' e lavorate un po' di fantasia) come il nostro prof, Enrico, la tiene ferma con due dita e la stira con l'altra mano.
Prepariamo dei lunghi cilindri omogenei, e con il coltello ne tagliamo un "dadino" alla volta. E qui viene il bello! Perchè è praticamente impossibile cercare di spiegare a parole come fare un'orecchietta... e per questo dovreste venire al corso, eheh! Comunque, più o meno: si usa la punta del coltello per premere sul dadino di pasta in maniera da stenderlo, dopodichè lo si rigira come un calzino e lo si appoggia sul pollice per dargli la forma "a cupola" classica delle orecchiette.
Per i maccheroncini, per fortuna, è più semplice: si appoggia il bastoncino di ferro sul "dadino" di pasta, si preme e poi si inizia a farli rotolare su loro stessi accompagnando il movimento con tutta la mano, dal palmo alle dita. In questo modo la pasta si stende su se stessa e si allunga. Se il bastoncino è quadrato il maccheroncino si estrae facilmente, se no è un casino.
Per la tria stendiamo la pasta con un mattarello fino a circa un millimetro o due di spessore (è importante che sia omogeneo). Poi la tagliamo a listarelle di circa 3 centimentri per 12 o 15 di lunghezza.
E... a cucinare! Facciamo bollire dell'acqua salata e cuociamo la pasta per circa cinque minuti. Il consiglio dello chef è di assaggiarla per essere sicuri che sia cotta a puntino. Scoliamo e condiamo con quello che troviamo nel frigo! Un semplicissimo sughetto di pomodoro ci starà bene come... bè, come il cacio sui maccheroni direi.
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